osteonecrosi dei mascellari

Osteonecrosi dei mascellari da bifosfonati

L’osteonecrosi dei mascellari è una condizione patologica che si manifesta con la morte delle cellule ossee nella regione dei mascellari. Tale condizione può essere causata da diverse ragioni, tra cui l’uso prolungato di farmaci bisfosfonati. È fondamentale sottoporsi a una valutazione e a un trattamento tempestivo per prevenire complicanze e limitare il danno osseo.

L’osteoporosi è una malattia comune, soprattutto tra le donne anziane, caratterizzata da una riduzione della massa e della qualità ossea che aumenta il rischio di fratture, soprattutto a livello dell’anca, della colonna vertebrale, dell’omero e dell’avambraccio. Farmaci antiriassorbitivi come i bifosfonati* e il denosumab sono utilizzati per trattare questa condizione, riducendo il riassorbimento osseo e prevenendo le fratture.

Tuttavia, uno dei principali effetti collaterali di questi farmaci è l’osteonecrosi dei mascellari, una condizione in cui l’osso mascellare o mandibolare si degenera, spesso causando dolore, gonfiore e ulcerazioni dei tessuti molli nella bocca. Questo può essere scatenato da eventi come estrazioni dentali, soprattutto se il paziente ha parodontite, una malattia infiammatoria cronica che colpisce le gengive e può portare alla perdita dei denti.

Recentemente, è stato redatto un documento congiunto da esperti di odontoiatria e medicina, che fornisce linee guida sull’uso dei farmaci antiriassorbitivi nei pazienti con parodontite. Questo documento sottolinea l’importanza di mantenere sotto controllo l’infiammazione orale e di continuare la terapia antifrattura, in stretta collaborazione tra dentista e medico prescrittore.

Le buone pratiche includono la valutazione odontoiatrica prima di iniziare la terapia con farmaci antiriassorbitivi, il monitoraggio costante dell’infiammazione gengivale e la calibrazione dei rischi e dei benefici delle procedure chirurgiche o delle estrazioni dentali in base allo stato di salute del paziente e alla tipologia di farmaci utilizzati.

In conclusione, sebbene l’osteonecrosi mandibolare sia un rischio associato all’assunzione di farmaci antiriassorbitivi, è possibile gestirlo adeguatamente mantenendo sotto controllo l’infiammazione orale e gestendo la terapia antifrattura, in collaborazione tra professionisti odontoiatrici e medici prescrittori.

 

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*Cosa sono i Bifosfonati?

I bifosfonati sono farmaci introdotti più di vent’anni fa come additivi nella pasta dentifricia per ridurre la carie dentaria. Vengono oggi usati per molte patologie dell’osso come ad esempio l’osteoporosi negli anziani, nonché per gli effetti di assottigliamento dell’osso dovuti a trattamenti con cortisone.

Quali sono gli effetti collaterali dei bifosfonati?

Gli effetti collaterali dei bifosfonati possono includere alcune problematiche odontoiatriche significative. Tra gli effetti collaterali più comuni vi sono:

  • Osteonecrosi dei mascellari: una condizione in cui si verifica la morte delle cellule ossee nella regione dei mascellari. Questo può causare dolore, infezioni, ulcerazioni della mucosa e difficoltà nella guarigione dopo interventi odontoiatrici;
  • Infezioni orali: i bifosfonati possono aumentare il rischio di infezioni orali, compresi l’ascesso dentale e la gengivite. Questo può essere attribuito all’effetto dei farmaci sul sistema immunitario e alla capacità di guarigione dei tessuti molli;
  • Alterazioni dentali: alcuni pazienti che assumono bifosfonati possono sperimentare alterazioni dentali come la perdita di denti, la riduzione della densità ossea nella mascella o l’aumento della fragilità dentale.

Avvertenze utili sulle terapie con bifosfonati

È di fondamentale importanza mettere al corrente il proprio dentista sull’uso di bifosfonati prima di qualsiasi intervento odontoiatrico o chirurgico. Ciò consente di adottare precauzioni adeguate a minimizzare il rischio di complicanze.

Terapie

Nei pazienti con osteonecrosi dei mascellari associata ai bifosfonati, la risposta al trattamento chirurgico è generalmente scarsa. L’uso di risciacqui orali antimicrobici e la sospensione dei bifosfonati sono preferibili alle misure chirurgiche aggressive per il trattamento di questa forma di osteonecrosi e controllare il dolore. Sebbene non sia stato ancora definito un trattamento efficace per le lesioni ossee associate ai bifosfonati, ci sono state segnalazioni di miglioramenti dopo 6 mesi dalla cessazione completa della terapia con bifosfonati.